Diana Perego – Studi sull’Antigone di Vittorio Alfieri

25,00

Data di Pubblicazione: 2023
ISBN9791281320000

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Descrizione

Il volume raccoglie i risultati degli studi sull’Antigone di Alfieri compiuti dall’autrice negli ultimi anni. In particolare l’indagine è volta alla comparazione del testo alfieriano con quello sofocleo e all’iconografia di Antigone. Nel primo capitolo, inedito, è introdotta la tragedia alfieriana di cui sono ripercorse in sintesi le diverse fasi di gestazione, dall’ideazione all’edizione. Vari estratti della Vita di Alfieri sono proposti come ‘documento/monumento’ utilizzando la nota espressione di Le Goff. Una particolare attenzione è rivolta alle fonti utilizzate dall’astigiano: la Tebaide di Stazio tradotta da Marco Cornelio Bentivoglio D’Aragona (1729) e il manuale Théâtre des Grecs di Pierre Brumoy (1730) di cui è proposto per la prima volta in lingua e in traduzione l’estratto dell’Antigone contenuto nel volume. Il secondo capitolo comprende il saggio Ismene-Antigone-Argia. Sorelle e cognate nell’Antigone di Sofocle e di Alfieri. Mentre il rapporto tra le due sorelle sofoclee è stato indagato ampiamente evidenziandone la complessità, il rapporto Antigone-Argia non era mai stato oggetto di indagine prima. Il focus del contributo è il dramma di Alfieri cui è accostato quello greco nel tentativo di far emergere somiglianze e differenze significative non solo a livello drammaturgico ma anche di senso. Nel saggio sono presi in considerazione anche alcuni dipinti ottocenteschi, reperiti all’interno di un ricco repertorio iconografico su Antigone. Nel terzo capitolo è incluso il contributo Nomos e Dike nell’Antigone di Alfieri. Anche in questo caso mentre tale nodo tragico è stato molto studiato nel dramma di Sofocle, lo studio specifico su come Alfieri abbia ripreso e reinterpretato tale contrasto è stato approfondito qui per la prima volta. L’ultimo capitolo si inserisce in una ricerca più ampia sull’iconografia di Antigone di cui l’autrice si occupa da tempo. Il saggio, edito per la prima volta, è focalizzato in particolare sulla tela di Giuseppe Diotti Antigone condannata a morte da Creonte conservata presso l’Accademia Carrara di Bergamo in cui il pittore ha raffigurato un preciso momento della tragedia alfieriana. Si tratta dell’unico dipinto, rintracciato finora, in cui l’iconografia è riconducibile al dramma di Alfieri anziché a quello di Sofocle. Dopo il riassunto della complessa storia della tela è approfondita la questione delle fonti letterarie di Diotti, i cui testi sono riproposti e commentati, ponendo a confronto con la raffigurazione del pittore la Tebaide di Stazio e le Fabulae di Igino. L’Appendice offre il testo integrale del saggio di Pietro Moroni, L’Antigone dell’Alfieri quadro di Giuseppe Diotti eseguito per l’Accademia Carrara in Bergamo (1845). L’autrice mette in evidenza la risemantizzazione romantica compiuta dall’Alfieri nei confronti della tragedia di Sofocle. Emerge nell’Antigone alfieriana il progressivo superamento del ‘robusto pensare’ illuminista e l’affiorare del ‘forte sentire’ romantico utilizzando espressioni dello stesso astigiano (Del principe e delle lettere III, 2).