Davide Bertolotti – L’ isoletta de’ cipressi

20,00

A cura di: Franco Minonzio
Data di Pubblicazione: 15/12/2022
ISBN9788894503784

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Descrizione

Il romanzo L’isoletta de’ cipressi (1822) di Davide Bertolotti, scritto in una lingua arcaica e iperletteraria, è ambientato sul lago di Pusiano nell’ultimo scorcio del ‘700. Eugenio, tornato ricco dalla Francia nella terra di Bosisio dalla quale era partito bambino, nella vana ricerca della madre della quale ha perso ogni traccia, si innamora di Clotilde, splendida diciassettenne, della quale ignora trattarsi della sua sorellastra. Come in una tragedia sofoclea, egli lo apprende quando tutto è già compiuto, e la narrazione di Bertolotti segue febbrilmente il suo progressivo disvelamento, il cui esito drammatico si annoda con l’elusivo, silente, fascino dell’isola dei cipressi. Questo romanzo è all’origine di un filone lacustre e brianzolo, ricco sul piano paesaggistico, che incontrerà larga fortuna fino a Nievo, a De Marchi, a Fogazzaro, a Lucini e oltre. Nella seconda edizione, pubblicata nel medesimo anno (1822) per i tipi del medesimo editore (Società Tipografica de’ Classici Italiani), Davide Bertolotti  – al di là dell’affinità tematica,  forse in ossequio ad un’originaria comunanza tra le acque lacustri del nord Lombardia già prospettata nel Larius di Paolo Giovio –  ha unito a questo romanzo, la novella Il Sasso Rancio, da noi collocata in Appendice,  già edita nella prima edizione del volume Viaggio al lago di Como, (Como, Ostinelli, 1821), anch’essa una tragica storia d’amore, ma ambientata sulla costa occidentale del Lario, nel territorio di Menaggio e dei vicini paesi di Domaso e Gravedona. Primo di una serie di romanzi che Bertolotti compose all’inizio del terzo decennio dell’800, L’isoletta de’ cipressi si colloca in una fase di sviluppo della narrativa italiana aperta a esiti sperimentali: è attestazione del romanzo di vita contemporanea, un filone che l’inasprirsi della censura austriaca dopo il 1819, nella plumbea immobilità culturale imposta dalla Restaurazione, indusse e quasi costrinse a sfrangiarsi in una narrativa d’intrattenimento e d’evasione. Tuttavia in questa fase si affaccia e si amplia una nuova platea di lettori, un pubblico soprattutto femminile che allo specchio della letteratura chiede emozioni, ma non meno sublimazione delle proprie scelte di vita in ambito sociale e familiare: interpretarne alcune pulsioni, anche ‘scandalose’, è piccolo titolo di merito di questo romanzo, pur se – a detta di molti – ‘lacrimoso’ e sentimentale. La presente edizione, la prima dopo il 1824, riproponendo il testo integrale di entrambe, affianca a L’isoletta de’ cipressi una parafrasi che consente al lettore contemporaneo un pieno godimento del testo originario: supporto del quale la novella Il Sasso Rancio, pensata per un trattato che è una sorta di singolare guida turistica, non manifesta la necessità.